Il termine "metafisica" nel libro è usato infatti in un doppio senso. Anzitutto, in quello di una ricerca del significato ultimo che hanno l'eros e l'esperienza sessuale, significato che porta al di là di tutto quel che è fisiologia, istinto di riproduzione, semplice carnalità o pallida sentimentalità. In secondo luogo, una ricerca volta a scoprire non solamente nelle forme più intense della vita erotica, ma anche nell'amore comune, baleni di una "trascendenza", rimozioni momentanee dei limiti della coscienza ordinaria dell'uomo e della donna e perfino apertura sul sovrasensibile.
Tale ricerca ha per controparte la documentazione di ciò che molteplici civiltà antiche o noneuropee hanno riconosciuto in fatto di sacralizzazione del sesso, di un uso di esso per fini estatici, magici, iniziatici o evocatori. Al lettore viene offerto un vastissimo panorama che va dai riti segreti e orgiastici tantrici e dal dionismo alla demonologia e alle esperienze del Sabba e dei "Fedeli d'Amore" medievali, dalla prostituzione sacra e dai Misteri della Donna a pratiche cabalistiche, arabe, estremo-orientali, ecc. L'accennata metafisica del sesso permette, d'altra parte di cogliere ciò che agisce anche nel profondo fenomeni come il pudore, la gelosia, il sadomasochismo, la nudità femminile, il complesso amore-morte e via dicendo.
Inoltre, il libro contiene una ricerca comparata nel campo della mitologia la quale da modo di descrivere gli "archetipi" maschili e femminili e, partendo da essi, i tipi fondamentali di uomo e di donna ("dèi e dee, uomini e donne"), di abbozzare una psicologia dell'"uomo assoluto" e della "donna assoluta" e di individuare le varietà e le condizionalità del magnetismo sessuale. A parte l'originalità delle idee e la spregiudicatezza con cui sono trattati gli argomenti, il materiale selezionato, raccolto negli ambiti più diversi - dalla scienza delle religioni alla psichiatria, dall'etnologia alla sociologia, alla simbologia, alle discipline iniziatiche o esoteriche, alla storia della civiltà - è tale da non trovare riscontro in altra opera esistente.
In un clima che già Evola aveva già definito di "pandemia sessuale" e quindi di "banalizzazione del sesso", in un momento in cui di fronte al crollo di ogni "certezza" politica e ideologica, morale e religiosa, il sesso è stato indicato come l'ultima e l'unica cosa in cui credere, quest'opera ha ancora una sua funzione da assolvere, non soltanto perché rimane l'unica ad affrontare l'argomento da un punto di vista tanto vasto quanto originale, ma anche perché ne offre un'interpretazione ed una spiegazione che lo portano appunto al di là e al di sopra della mercificazione cui da decenni è oggetto.
Alla meraviglia da parte di alcuni per il fatto che un "teorico della tradizione", un "filosofo politico", si sia potuto occupare in modo tanto ampio di sesso E vola risponde: "Ciò che ho detto in più occasioni come critica del costume con riguardo ai sessi non è che un caso particolare della posizione che difendo in tutti i campi".
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