Historia Langobardorum
Paolo Diacono (in latino Paulus Diaconus, pseudonimo di Paolo di Varnefrido - (Cividale del Friuli, 720 – Montecassino, 799) è stato un monaco, storico e poeta longobardo di espressione latina.
La Historia Langobardorum è l'opera più importante scritta da Paolo Diacono. È suddivisa in sei libri e tratta della storia del popolo Longobardo dalle origini al suo apice: la morte del re Liutprando nel 747.
La Historia è scritta in un latino di tipo monastico, si basa su opere precedenti di vari scrittori ed è un misto di prosa e poesia. Le fonti principali furono l'anonima Origo gentis Langobardorum, la perduta ed omonima Historia di Secondo di Non, i perduti Annali di Benevento ed un uso libero degli scritti di Beda il Venerabile, Gregorio di Tours e Isidoro di Siviglia.
Fu scritto nella Abbazia di Montecassino nei due anni successivi al ritorno dalla Francia dopo aver ricoperto il ruolo di grammatico presso la corte di Carlo Magno. La storia è vista con un'ottica da patriota longobardo, e descrive anche l'intreccio delle relazioni fra i Longobardi, i Franchi, i Bizantini ed il Papato. La narrazione della storia si può suddividere in due fasi, la prima lineare, descrive la fase del popolo prima dell'entrata in Italia, un unico indistinto di un popolo che si muove per territori quasi si preparasse all'arrivo in una Terra Promessa, il secondo, descrive le gesta di tanti attori che si radicano in territori ben precisi e si fondono con i luoghi e le genti. Il tutto legato ad un filo narrante scandito dalla successione dei Re. Una particolare attenzione è alla chiesa italiana di quel periodo anche su personaggi che non si intrecciarono con la storia dei Longobardi in Italia.
Dal punto di vista storico è un'opera importante e molto studiata, dato che è una delle pochissime fonti in cui si affronta (peraltro spesso in maniera quasi sbrigativa) il passaggio traumatico in Italia dalla civiltà romana a quella barbarica.
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